Chi di noi, pur non avendo mai studiato Mitologia, non ha mai sentito parlare di Medusa, una delle Gorgoni uccisa da Perseo?
O del Minotauro, creatura dalla testa taurina e dal corpo umano, rinchiuso al centro di un tortuoso labirinto a Cnosso per ordine del re di Creta, Minosse?

Ma sebbene la Grecia e Roma abbiano dato origine agli eroi più noti nel mondo occidentale, non sono di certo gli unici luogi dove sono nate leggende di dei e mostri dalle forme bizzarre.

Eccone cinque fra i più note (e terrificanti) creature mitologiche che forse non conosci:

Gashadokuro (Giappone)

mitologiaLo “scheletro affamato” è un Yōkai della Terra del Sol Levante. Yōkai è il termine generico con il quale in giapponese vengono indicati i vari mostri, fantasmi e altre creature di origine soprannaturale.
I Gashadokuro sono spiriti che assumono la forma di enormi scheletri, alti persino 15 metri, nati dalle ossa di tutte le persone morte in battaglia o di fame e rimaste insepolte. Fatto che non li rende ben disposti nei confronti dei vivi.
Si dice che girovaghino dopo mezzanotte, afferrando viaggiatori solitari e staccando loro la testa con un morso e berne il sangue.
In caso non fosse chiaro, non sono yōkai benevoli.
Si muovono in modo così silenzioso che sembrano quasi siano invisibili. Ma se vi fischiano le orecchie, significa che il Gashakuro è vicino.

Leviatano

LeviatanoÈ una creatura descritta nella Bibbia, un temibile mostro marino di cui si parla nei Salmi, nel Libro di Giobbe, in quello di Amos e in quello di Isaia.
In ebraico si usa il termine לִוְיָתָן‎ (pr: livyathan), quindi “leviatano” è una traslitterazione più che una traduzione vera e propria. Ha il significato di “contorto” o “malvagio”, e in base alla descrizione data nelle Sacre Scritture, si potrebbe pensare ad un coccodrillo. Ma in altri versi la stessa parola viene associata alle descrizione di “serpente guizzante” simile ad un “drago marino”, quindi si presume descriva invece una specie ormai estinta di grossi cetacei.
Nel capitolo 41 del Libro di Giobbe, c’è una lunga descrizione della creatura, inclusi i versi “Dalla sua bocca partono vampate, sprizzano scintille di fuoco”, “Intorno ai suoi denti è il terrore!”, “La spada che lo raggiunge non vi si infigge, né lancia, né freccia né giavellotto”.

Pooka (Irlanda)

Pooka

Tra tutte le creature incantate della mitologia irlandese, il Pooka è fra la più temute. È un truffatore crudele ed agisce principalmente di notte. Fra le tante forme che può assumere (è infatti un mutaforma) la sua preferita sembra essere quella di un cavallo nero; in queste vesti, si diverte ad abbattere recinti e distruggere i campi, terrorizzando polli e mucche.

I Pooka (dall’irlandese antico “Puca” che significa “goblin”) possono inoltre prendere le sembianze di un goblin, di una capra o di un coniglio, e reclamare agli agricoltori parte del loro raccolto.
Per sedare i loro animi inquieti (ed evitare di vedersi distruggere il frutto del loro duro lavoro), i contadini offrono alla creatura quello che desidera. Avendo inoltre acquisito il linguaggio umano, hanno l’abilità di attirare le loro vittime fuori dalla loro abitazione chiamandole per nome.
Se la vittima esce fuori, viene trascinata via dal Pooka; in caso contrario, la creatura trasforma in cavallo e distruggere il raccolto del povero contadino.

Draug (Norvegia)

@ Theodor Kittelsen (dettaglio)
@ Theodor Kittelsen (dettaglio)

La Norvegia annovera un colorito gruppo di mostri marini nel loro folklore, dal terrificante Nøkken al famosissimo Kraken (“Release the Kraken!”, cit.).
Il Draug, nell’accezione moderna, differisce dalla creatura mitologica che terrorizza da sempre i bambini norvegesi e che è invece nota come Draugen, più un vampiro/zombie.

In entrambi casi, il nome deriva dalla parola norvegese “draugr”, che significa “fantasma”. Il Draug è il fantasma di un uomo morto in mare.
È caratterizzato dalle dimensioni enormi e fattezze mostruose ricoperte di alghe. Viaggia su una barca spezzata a metà, e al suo apparire lancia un urlo disumano.

Secondo la leggenda viene avvistato durante le notti di tempesta, con lo scopo di far annegare marinai e pescatori, affondando barche e navi.
Si narra di un uomo che riuscì a sfuggire a un Draugen rifugiandosi in un cimitero, pregando gli spiriti dei defunti di proteggerlo dalla creatura. Il giorno dopo, tutte le tombe furono ritrovate aperte, e l’intero camposanto era ricoperto di alghe.
Al giorno d’oggi, Draugen viene associato a qualunque fatto oscura o “misteriosa” che riguardi il mare.

Eloko (Africa)

Eloko
Eloko (plulare: Biloko) è un termine in lingua Mongo-Nkundo che indica una creatura simile ad uno gnomo che vive nella foresta pluviale del Congo. Si pensa che i Biloko siano gli spiriti di coloro che un tempo abitavano quelle aree, e che nutrano rancore nei confronti dei vivi. Hanno un campanellino per Incantare chi ha la sfortuna di incontrarli.
Uno dei racconti con protagonista un Eloko narra:

Senza più cibo in casa, un cacciatore fa per avviarsi a procurare di che sfamare la sua famiglia. Prima di uscire, l’uomo avverte la moglie: “Se senti un campanello suonare, rimani dove sei o affronterai morte certa!”

Dopo pochi istanti che il cacciatore fu uscito, sua moglie avverte il suono leggero di un campanello farsi sempre più vicino. All’improvviso, una vocina fanciullesca chiede di poter entrare nella capanna.
La donna apre la porta e si trova davanti un piccolo Eloko, l’innocenza stampata in volto. Lo stomaco della creatura ruggì per la fame e la donna gli offre un piatto a base di banane e pesce secco.

“Noi mangiamo solo carne umana” confessa l’Eloko con un sorriso. Come sotto un incantesimo, la donna afferra un coltello e si stacca via parte del braccio per darlo alla creaturina. L’Eloko sgranocchia ossa e carne urlando eccitato “Ancora! Dammene ancora!”, e la donna si porta il coltello alla gola. “Come desideri, dolce bimbo.”
Più tardi quella sera, il cacciatore rincasa e della moglie trova solo le ossa mangiucchiate.

Yikes.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.